Nati al Vestuti

I balconari

Quando mancavano 5 minuti all’inizio della gara e lo stadio registrava già il tutto esaurito, Piazza Casalbore, via Nizza e via Costantino l’Africano continuavano ad essere affollate da una massa eterogenea di tifosi: il popolo dei balconi, quelli cioè che guardavano la partita a scrocco da amici, parenti o sconosciuti. Il Vestuti era uno dei pochi stadi italiani a godere di un vero e proprio quarto settore, inviso a molti, ma provvidenziale in caso di emergenza.

Il balconaro non era ben visto dal tifoso “ufficiale”: la gara va vista sugli spalti. Di conseguenza, nel raggiungere la comoda postazione adottava tattiche diverse per non farsi notare. Chi faceva finta di disinteressarsi al mondo esterno e poi improvvisamente si fiondava nel portone per raggiungere la postazione tra un geranio ed un papiro, chi transitava strisciando tra le auto in sosta, chi sventolava un biglietto falso del settore distinti.

Offesi, ripudiati da tutti, i balconari però avevano le proprie soddisfazioni. Partita al coperto in caso di pioggia, caffè gentilmente offerto dal padrone di casa durante l’intervallo, commenti a caldo sulle gare di serie A dalla televisione. Altro punto di osservazione ambito era la Clinica Tortorella. Molte ernie sono state posticipate in occasione delle partite di cartello. Poi la direzione sanitaria è intervenuta con severe restrizioni quando alcuni pazienti in luogo della cartella clinica esibivano la sciarpa granata.

In caso di esultanza i balconi erano sottoposti ad una vera e propria verifica antisismica. Il saltellare dei presenti ne metteva a dura prova l’agibilità. In tanti per paura di crolli si riversavano all’interno delle case invadendo soggiorni o, peggio, le camere da letto ma per fortuna non è mai successo niente di grave. Molti ragazzini cercavano di intrufolarsi sulle terrazze ma venivano espulsi senza pietà dai relativi proprietari.

Al balconaro era severamente proibito contestare la squadra: i più sfortunati erano quelli lato Costantino l’Africano, a stretto contatto con la Curva Nord, immediatamente infamati, in caso di sgarro, dai tifosi regolarmente paganti. A fine gara si riproponeva il problema dell’anonimato. I balconari, quindi, mischiandosi alla folla commentavano la puntata di “Domenica In” o chiedevano distrattamente i nomi dei realizzatori della gara appena vista abusivamente.

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