Nati al Vestuti

Campane, fischiatori e trombe a gas

Al Vestuti il sottofondo era diversificato. Ad inizio gara c’era l’uomo con la campana. Era un addetto del Bar Anna che, posata la cassetta con le bibite e l’introvabile Caffè Borghetti, si sistemava nella zona inferiore della tribuna e cominciava a scampanellare, allietando i padiglioni auricolari dei presenti nel raggio di 10 metri. Nessuno osava protestare. Primo: perché era una persona simpaticissima. Secondo: il Bar Anna era un’istituzione e quindi tutto era concesso.

Immancabili i fischiatori. Quelli ad una mano, a due mani, a quattro dita. Tutte le specialità. Vittime involontarie erano gli spettatori sistemati nel gradino immediatamente inferiore. I fischiatori in genere piegavano il capo leggermente all’indietro per non dare fastidio. Altri invece non si creavano il problema.

I ricchi usavano la tromba a gas compresso in bombola di alluminio, comprensiva di cornetto in plastica. Semplice da montare e comoda da portare per la sua compattezza, veniva utilizzata in occasione degli esordi casalinghi. Micidiale se sparata direttamente nelle orecchie, una volta terminato il gas poteva essere lanciata in campo. Ogni strombazzata era accompagnata dalle urla di disapprovazione dei presenti. Solo una volta questo suono è stato gradevole: Domenica 3 Giugno 1990, per salutare lo 0-0 col Taranto e dunque la promozione in B. Il Vestuti sembrava il Santiago Bernabeu di Italia-Germania 1982. E chi se lo dimentica!

[foto di copertina da Amazon]

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