Nati al Vestuti

Con Ansaloni è B al primo tentativo

Originario di Modena, impronta inizialmente la sua carriera di allenatore sulle piazze del Nord. A metà anni ’80, è ingaggiato dal Brindisi, che gli affida la panchina in corsa. Ansaloni rilancia i pugliesi fino alla promozione in C1. Qualche anno dopo, nella stagione 88-89, i biancazzurri sfiorano una clamorosa promozione in B, con Ansaloni che si guadagna di diritto un posto nella storia del club. A completamento di un lavoro eccellente, Ansaloni è chiamato a guidare la Salernitana nel 1989. Pacatezza e pragmatismo lo rendono il condottiero ideale di una piazza affamata di riscatto dopo stagioni deludenti. Ansaloni imposta la difesa a zona e incentra il suo gioco su ritmo e fisicità, introducendo addirittura l’allenamento domenicale. Agostino Di Bartolomei è un grande direttore d’orchestra in mezzo al campo, le sue rasoiate innescano i cambi di velocità che Ansaloni predilige. Beppe Donatelli è l’uomo ovunque che Ansaloni ha voluto in granata (lo aveva allenato ai tempi del Riccione) per sfruttarne eclettismo e dedizione alla causa. La squadra si muove con determinazione e raziocinio, i risultati sono eccezionali. La Salernitana veleggia nei quartieri alti e il 3 Giugno 1990 festeggia la promozione in B dopo 25 anni. In cadetteria, nella stagione 90-91, nonostante ben 36 punti e soltanto 9 sconfitte, i granata sono costretti allo spareggio salvezza col Cosenza, uscendo battuti sul neutro di Pescara. Ansaloni è scomparso nel 2016. Uomo e allenatore indimenticabile.

[foto di copertina da Youtube]

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